Fa il suo debutto a Roma l’exoscopio per il trattamento chirurgico dell’ernia cervicale.
L’exoscopio, premiato tra le 100 migliori idee del 2017
Lo strumento unisce le caratteristiche di un microscopio con quelle di un endoscopio e, per la prima volta, è stato utilizzato per operare a Roma un paziente con questa particolare patologia.
Si tratta del primo intervento chirurgico con exoscopio effettuato nel Centro – Sud del Pese e l’idea è stata premiata anche a Berlino come una delle migliori 100 del 2017 in tutti i campi.
Cosa è l’ernia cervicale
L’intervento con exoscopio rappresenta una innovazione nel campo del trattamento chirurgico dell’ernia cervicale che, lo ricordiamo, è una patologia che interessa il tratto cervicale della colonna vertebrale e che consiste nella fuoriuscita di una porzione di nucleo polposo dal disco posto tra due vertebre cervicali.
L’intervento chirurgico
L’intervento in questi casi, viene effettuato solo in casi di estrema necessità, quando i sintomi della patologia risultano davvero invalidanti e, né la fisioterapia nè le terapie conservative, danno i risultati sperati.
Si tratta di un intervento particolarmente delicato, dato il tratto anatomico su cui si deve interviene e, sebbene la microchirurgia stia facendo passi in avanti molto validi, deve essere valutato bene dallo specialista.
Normalmente, l’intervento viene effettuato con l’utilizzo di un microscopio per la visualizzazione delle procedure microchirurgiche e, tuttavia, presenta l’inconveniente, per il medico operante, di una limitata mobilità, perché deve interagire con una tecnologia ingombrante.
I vantaggi dell’utilizzo dell’exoscopio
L’exoscopio, invece, ha la caratteristica di essere poco ingombrante e di ingrandire, come un microscopio, il campo chirurgico.
In questo modo, consente all’equipe medica di osservare le procedure direttamente su un monitor 3D.
Luca Serra, consulente neurochirurgo presso il Villa Tiberia Hospital, ha spiegato il duplice vantaggio dell’utilizzo dell’exoscopio nella chirurgia dell’ernia cervicale: “Da un lato accorcia i tempi dell’operazione, offrendo una maggiore mobilità d’azione al chirurgo durante l’intervento e una visualizzazione magnificata dei dettagli del campo operatorio su uno schermo 3D; dall’altro riduce il rischio di infezioni, evitando l’entrata del microscopio nel campo operatorio”.