La sindrome del tunnel carpale: cosa è, come si riconosce e come intervenire.

sindrome del tunnel carpale lucaserra

Tra i disturbi da compressione nervosa più comuni e diffusi, complice soprattutto un certo stile di vita odierno, è la sindrome del tunnel carpale, un disturbo del polso e della mano, che provoca, tra gli altri sintomi, dolore, senso di intorpidimento e formicolio.

Cosa è il tunnel carpale.

Il tunnel carpale è una struttura osteo-legamentosa, fatta ad arco e situata tra la parte interna del polso e il palmo della mano. Il suo nome deriva proprio dalla forma, una sorta di stretto passaggio per nove tendini e per un nervo, detto nervo mediano.
Il nervo mediano ha origine a livello dell’ascella e scorre lungo tutto il braccio, passando attraverso il polso e raggiungendo il palmo e le dita della mano, tranne il mignolo.
La sua funzione è duplice: sensitiva, dal momento che provvede alle capacità tattili del palmo della mano, ma anche motoria, in quanto permette i movimenti del pollice, dell’indice, del medio e di una parte dell’anulare.

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I sintomi della sindrome del tunnel carpale.

Questa comune patologia è molto fastidiosa, poiché si presenta con dolore, senso di intorpidimento e formicolio al polso, alla mano e alle dita, che spesso si irradiano nella parte dell’avambraccio.
Il dolore, inoltre, può essere talmente invalidante nella sua forma acuta, da rendere impossibili anche le più “banali” attività quotidiane.
Questi sintomi tendono a peggiorare col tempo e a diventare più insistenti ed insopportabili, soprattutto di notte.
La sindrome del tunnel carpale insorge prevalentemente in età medio-avanzata, attorno cioè ai 45-60 anni, colpendo in numero maggiore le donne rispetto agli uomini.

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Le cause.

Di solito, la sindrome del tunnel carpale non è dovuta ad una causa soltanto, ma una combinazione di fattori concomitanti e concatenati.
Insorge quando il nervo mediano, a livello del tunnel carpale, subisce una compressione nervosa tale da perdere la sua funzione sensitiva e parte della sua funzione motoria. Il nervo, schiacciato dai tessuti circostanti, si irrita, provocando dolore e compromettendo le sue naturali funzioni.

Come diagnosticare la sindrome del tunnel carpale.

La diagnosi di questo disturbo avviene attraverso un esame obiettivo accurato. In alcuni casi, però, si rendono necessari altri controlli, che servono anche per scongiurare la presenza di altre patologie.

I fattori di rischio.

Studi approfonditi dimostrano che la sindrome del tunnel carpale, pur potendo colpire indistintamente chiunque, vede una maggiore insorgenza in alcuni soggetti che compiono determinate attività in modo sistematico ed intenso, quali:

  • attività che costringono a stare molte ore al computer
  • suonare uno strumento musicale
  • usare strumenti lavorativi vibranti, quali motosega, martello pneumatico ecc.

Altre circostanze che influiscono sull’insorgere della patologia sono:

  • avere un tunnel carpale molto stretto
  • sesso femminile
  • gravidanza
  • ereditarietà
  • diabete
  • obesità
  • ritenzione idrica cronica
  • insufficienza renale
  • ipotiroidismo

La terapia: conservativa e chirurgica.

La terapia per la cura della sindrome del tunnel carpale può essere conservativa o chirurgica, a seconda della gravità e della durata della sintomatologia.

La terapia conservativa consiste nelle seguenti attività:
Tra i trattamenti non chirurgici troviamo:

  • laser, ultrasuoni e ionoforesi, per alleviare i sintomi
  • infiltrazioni di cortisone o antidolorifici
  • fare stretching e rafforzamento muscolare sotto la guida di un fisioterapista impacchi di ghiaccio per
  • ridurre l’infiammazione nel breve periodo
  • analgesici per ridurre dolori non troppo accentuati
  • farmaci stereoidei

Per la terapia chirurgica, esistono due alternative:

  1. l’intervento tradizionale con incisione sul palmo della mano.
  2. l’intervento endoscopico che permette di ottenere la decompressione del nervo con una microincisione al polso.

Questo tipo di intervento mini-invasivo offre una serie di vantaggi:

  • recupero più rapido;
  • assenza di cicatrice sul palmo della mano;
  • minor disagio operatorio;
  • possibilità di effettuare bilateralmente l’intervento in una sola seduta.