Sindrome delle faccette articolari – Se il mal di schiena è uno dei sintomi più diffusi oggi, anche il coinvolgimento degli arti inferiori costituisce un vero e proprio problema “sociale”.
Il dolore lombare può manifestarsi in una forma sia acuta che cronica.
La forma acuta ha una durata relativamente breve, che di solito non supera i tre mesi, mentre la forma cronica è molto più insistente ed è causata dalla cosiddetta sindrome delle faccette articolari.
Buona parte delle lombalgie croniche è proprio dovuto a questa patologia che spesso si manifesta anche accompagnata da altri problemi contribuendo, in modo prevalente o parziale, a rendere più intenso e invalidante il dolore.
Cosa sono le faccette articolari lombari.
Le faccette articolari si trovano nella parte posteriore di ogni vertebra, in numero di due che guardano verso l’alto formando la giuntura con la vertebra sopra, e due che guardano verso il basso, formando la giuntura con la vertebra sotto.
Ogni singola vertebra è attaccata a quella sopra e a quella sotto anteriormente tramite il disco intervertebrale e, nella parte posteriore, mediante le due faccette articolari ovvero una su entrambi i lati della vertebra.
Quando c’è un’ernia del disco, si ha una alterazione dei rapporti tra le faccette articolari, causando dolore.
Sindrome delle faccette articolari: i sintomi.
I sintomi della sindrome delle faccette articolari sono diversi:
- dolore acuto lombare profondo, prevalente il più delle volte da un lato rispetto all’altro;
- dolore alla digitopressione delle faccette e al movimento della colonna vertebrale o della rotazione del tronco;
- dolore all’inguine, coscia, natica e alla cresta iliaca;
- aggravamento del dolore dopo un lungo periodo in posizione eretta e seduta;
rigidità della colonna.
Quali esami eseguire.
Gli esami da eseguire per avere una corretta diagnosi della sindrome delle faccette articolari sono:
- raggi X;
- TAC;
- risonanza magnetica;
- test di infiltrazione delle faccette con anestetico locale.
La terapia.
Per la cura della sindrome delle faccette articolari si può optare in prima istanza per la terapia farmacologica a base di anti-infiammatori, oltre a seguire un programma dedicato di fisioterapia posturale.
Nel caso in cui queste due ipotesi risolutive si rivelassero inefficaci, soprattutto nei casi più gravi, è possibile attuare delle infiltrazioni e trattamenti con radiofrequenza. Una soluzione che ha una durata più lunga nel tempo.
Anche in questo caso, è bene seguire comunque un percorso di riabilitazione studiato ad hoc sul paziente e sulle sue condizioni specifiche.
Una terapia riabilitativa efficace può basarsi sul progressivo rinforzo muscolare locale, iniziando con esercizi isometrici per poi passare a quelli isotonici.
L’intervento mini invasivo.
Nei casi più importanti, è indicato un trattamento mini-invasivo di ablazione con radiofrequenza, che ha lo scopo di interrompere la trasmissione del segnale doloroso al cervello.
La procedura di ablazione con radiofrequenza rappresenta un’eccellente soluzione di prolungato sollievo dal dolore in tutti i pazienti con diagnosi accertata di sindrome delle faccette articolari.
L’intervento si svolge in day hospital e ha una durata di 25- 30 minuti circa. È in anestesia locale.